Uno degli "errori" commessi nei precedenti plastici quando penso alla vegetazione è stato quelli di usare prodotti già pronti e voler in qualche modo emulare componenti naturali; ora invece l'idea è quella di realizzare qualcosa di più realistico possibile e limitare le spese per la realizzazione, spostsando piuttosto le risorse sul materiale rotabile.
Tornando agli "errori" di cui sopra, e che vedo molto spesso negli altri plastici, nei miei primi diorami quando dovevo realizzare delle rocce ho in prima battuta utilizzato la carta imbevuta nella colla vinilica, successivamente stesa su una pseudo struttura e una volta asciutta colorata con toni di grigio. La volta successiva invece per modellare ho usato schiuma poliuretanica e rivestito la zona rocciosa con dello stucco, anche questo colorato per dare l'effetto roccia. Per quanto riguarda la vegetazione mi sono sempre appoggiato all'erbetta elettrostatica della Noch, ma variando di molto poco le tonalità di verde e vedendo che in proporzione i flili risultano sempre troppo lunghi ed uniformi rispetto al resto del materiale (e quindi anche in riferimento alla realtà). I primi edifici sono stati quelli in kit di plastica da assemblare, ma sempre in stile tedesco (e alla fine vedevo più o meno le stesse strutture un po' ovunque, basti pensare alla chiesa).
Quindi reduce da queste esperienze e volendo ricreare un ambiente il più simile a quello reale ho deciso di abbandonare l'industriale e di utilizzare ciò che è già presente in giro (terra, sassi, muschio, rami, sabbia...) per la realizzazione della vegetazione e di autocostruire gli edifici adottando così uno stile italiano.
Intanto ho fatto una prova in una piccola parte del plastico per avere un'idea se la scelta potesse essere quella giusta. (Binari e massicciata devono ancora essere rifiniti, ma quello che mi interessava era il colpo d'occhio)